2/04/2011

Da La Repubblica.it - Morricone: il mio Mission in musical

ROMA A25 anni dall' uscita sul grande schermo, il film "The mission" di Roland Joffé diventa un musical. Anzi, un "musical drama", per utilizzare la definizione di Stefano Genovese che ne firma la messinscena. Le musiche provengono in parte dalla splendida colonna sonora del film realizzata a suo tempo da Ennio Morricone, in parte sono state scritte per questa occasione dal figlio del grande compositore, il 46enne Andrea. «Il nostro "The mission" non è un musical perché contiene anche parti recitate» spiega il regista, «e non è solo uno spettacolo di prosa perché nello spettacolo la musica è protagonista e parte integrante sia della messa in scena che della drammaturgia». Lo spettacolo "The mission" ha da poco debuttato al Sejong Art Center di Seul, in Corea del Sud, dove resterà per un mese, e poi per altri tre mesi andrà in tournée in Estremo Oriente, tra Cina e Giappone. Il cast è formato da tutti attori e cantanti italiani anche se per la parte asiatica lo spettacolo prevede una versione adattata in inglese. Il debutto in Europa è previsto per il prossimo anno. La prima dello spettacolo è avvenuta a circa 3 anni dall' acquisto dei diritti per le musiche e la sceneggiatura, e dopo un anno di lavoro per l' allestimento, con una spesa complessiva di 6 milioni di euro. «Diamo lavoro a 400 persone tra maestranze, attori, un coro di 50 cantanti e un' orchestra di 80 elementi, ma pur avendo richiesto il supporto del ministero dei Beni culturali non ci hanno nemmeno risposto», racconta Fabrizio Celestini, che con Massimo Del Rio produce lo spettacolo. «La musica di mio padre l' ho citata nell' ouverture» racconta Andrea Morricone, «per il resto credo che il mio lavoro sia molto diverso dal suo: qui ci sono canzoni, assenti nella colonna sonora del film». Un trait d' union è nell' uso di alcuni strumenti, soprattutto i flauti: «In particolare il flauto di Pan, un elemento importantissimo». Di Ennio Morricone si ascoltano quattro brani: "Gabriel' s oboe", "Così in cielo come in terra", "Ave Maria" e "Falls". «Non sentivo la necessità di aggiungere altra musica a quella che avevo già scritto» spiega Ennio Morricone, «sicuro che mio figlio avrebbe aggiunto un nuovo punto di vista». Il musical drama riprende la storia del film, in cui un gruppo di Gesuiti in America latina trova attraverso la musica il modo per comunicare con la tribù degli indios Guaranì e così facendo prova a sottrarli al destino di schiavi che li attende dopo il passaggio del Sud America dagli spagnoli ai portoghesi sancito dal trattato di Madrid del 1750. Ma la sceneggiatrice Iaia Fiastri, per trent' anni al fianco di Garinei e Giovannini, impone un cambio di rotta alla storia scritta da Robert Bolt: «Ho rimesso al centro la figura di Carlotta» spiega la Fiastri, «la fidanzata di Mendoza: la sua apparizione nel film dura due minuti, e io mi sono sempre chiesta che fine avesse fatto: nel musical diventa il motore della storia, è presente in molte scene recitate ed è la voce di molte canzoni. Ma la cosa che ho cercato soprattutto di fare» conclude la Fiastri, «è stato di rappresentare l' amore in tutte le sue forme». - CARLO MORETTI

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